Il vaglio rotante permette una separazione dimensionale del rifiuto in ingresso, in due o più frazioni. I vagli rotanti possono essere collocati singolarmente o in cascata (vaglio primario e vaglio secondario) per ottenere successivi affinamenti della separazione.
Il vaglio rotante è costituito essenzialmente da una parte rotante di forma cilindrica o ottagonale, a pareti forate, mantenuta in rotazione su ruote gommate da uno o più moto-riduttori elettrici azionati da convertitori di frequenza (velocità variabile).
Il vaglio rotante quindi, in base alle forature delle lamiere interne, può svolgere la funzione di tamburo vagliante e quindi rimuovere frazioni indesiderate (scarto, polveri, pezzature non lavorabili…) oppure quella di tamburo di cernita, in cui l’obiettivo è quello di dividere il flusso in entrata in due o più pezzature (per massimizzare la % di recupero dei rifiuti o per ottenere la pezzatura ideale per macchine a valle, ad esempio separatori balistici).
Il vaglio rotante, caricato da un nastro trasportatore alla sezione di ingresso del rotore, ha al suo interno delle lamiere forate. Questi fori, che possono essere di forma e dimensione diversa, lasciano cadere la frazione con dimensioni inferiori alla dimensione dei fori (detta sottovaglio) al di sotto del tamburo rotante. Questa frazione può essere raccolta in cassoni, lasciata cadere a terra per poi essere movimentata con benne meccaniche oppure raccolta da un nastro trasportatore. La frazione che non cade dai fori (detta sopravaglio o sovvallo) viene scaricata nella tramoggia nella sezione finale del rotore.
Il tamburo ruota su un asse inclinato (3-4°) su ruote gommate piene bullonate su alberi in acciaio: l’avanzamento del materiale all’interno del tamburo avviene quindi per gravità e viene fatto girare più volte su se stesso, ottimizzando quindi la vagliatura rispetto ad un avanzamento con spirale su asse orizzontale.
Questa separazione, se le dimensioni dei fori e del rotore (diametro e lunghezza) sono ben progettate, raggiunge valori elevati di efficienza, grazie al continuo scuotimento del materiale, anche in presenza di materiale umido. In particolare le dimensioni e la percentuale vuoto su pieno dei fori delle lamiere perimetrali del rotore stabiliscono i parametri di separazione, mentre il diametro interno e la lunghezza del rotore sono invece legati alla produzione oraria.
In aggiunta alla principale funzione di selezione per dimensione del rifiuto in ingresso, il vaglio rotante svolge anche altre funzioni, non meno importanti, come il distaccamento di materiali attaccati grazie al continuo scuotimento, la funzione di buffering e la distribuzione uniforme del materiale in uscita (indispensabile se a valle si effettua selezione manuale e/o automatica dei rifiuti).
I vagli rotanti della Parini srl vengono realizzati su commessa, seguendo di volta in volta le richieste del Cliente. Per questo motivo nei tamburi rotanti non esiste una gamma fissa di modelli ma in base al prodotto in ingresso (pezzatura, composizione e portata) ed alle pezzature da ottenere, si progetta ogni volta il vaglio più adatto. Di seguito, a titolo d’esempio, una tabella che riporta due tipologie di vagli rotanti con dimensioni e portate simili a quelle di molti impianti di selezione rifiuti.
* Stima della sezione interna del rotore a contatto col materiale durante il moto del vaglio rotante.
** Questi sono valori indicativi. Produzioni maggiori o minori possono essere ottenute in base alla densità/qualità dei materiali da vagliare e al sistema di alimentazione.
Il vaglio rotante Parini srl viene fornito con le seguenti dotazioni standard:
Dal momento che le fasi di progettazione 3D, realizzazione e assemblaggio del vaglio rotante sono interamente svolte nella nostra Sede, gli accessori/modifiche che possiamo offrire sono molteplici. Di seguito una lista non esaustiva delle principali:
Analisi FEM dei carichi sul rotore Vaglio rotante per Rifiuti Solidi Urbani (RSU)
Particolare del rotore a sezione ottagonale Particolare del rotore a sezione circolare